Tronetto eucaristico

Scomparsa da decenni la grande macchina d’altare delle Quarantore è tornata alla luce in seguito ad un censimento dei beni mobili della chiesa dello Spirito Santo di Torino.

Un lungo lavoro di censimento dei beni mobili della chiesa dello Spirito Santo di Torino, effettuato da Mnemosyne Servizi durante l’estate del 2013, ha permesso il ritrovamento di tutte le parti che compongono un tronetto Eucaristico o macchina delle Quarantore di cui nessuno più conservava memoria. Grazie a indizi di natura stilistica, durante le fasi di censimento, è stato possibile comprendere l’appartenenza allo stesso manufatto di ben oltre 30 elementi di varie misure. In seguito, grazie al ritrovamento di una incisione del 1843 è stato possibile trovare una prima testimonianza storica della presenza della decorazione rinvenuta in tutta la sua completezza.

Il restauro si è concentrato sullo studio dell’opera, coinvolgendo anche storici dell’arte per cercare di fornire una attribuzione. Questa ha trovato riferimenti nel nome do Stefano Maria Clemente, già attivo nell’Arciconfraternita con il Calvario, il grande gruppo ligneo processionale.

Strutturalmente l’opera presentava alcune manomissioni degli incastri, si è intervenuti quindi con operazioni di ripristino della staticità dell’opera.

La finitura in foglia oro è stata indagata al microscopio e si è scoperta una stratigrafia complessa di oltre 5 strati di finitura. L’opera originariamente doveva essere completamente finita in argento meccato, negli anni successivi, cicli di manutenzione diversi, hanno “trasformato” la finitura in oro zecchino. Uno degli ultimi interventi di ripristino della finitura in foglia oro ha trasformato anche alcune parti che invece erano state mantenute in  argento. Queste parti riguardavano le nuvole di sfondo ai putti, quelle sullo sfondo dell’anta posteriore, e quelle di base ai putti stanti reggi baldacchino. Tutte queste parti, in fase di restauro, sono state recuperate.

Tutte le superfici sono state pulite con emulsione grassa e gli strati di finitura consolidati con colla di storione.

La macchina d’altare e la sua storia

Il grande apparato decorativo utilizzato per la pratica del triduo Pasquale o nello specifico per l’adorazione delle Quarantore, è una struttura di grandi dimensioni che è stata rinvenuta durante il lavoro di censimento, eseguito da Mnemosyne, nel mese di luglio 2013 all’interno della chiesa dello Spirito Santo. Quest’opera si compone di oltre trenta elementi lignei, che al momento del ritrovamento erano smontati e distribuiti disordinatamente in chiesa e all’interno di differenti armadi di entrambe le sacrestie. L’uso originario di queste parti era sconosciuto e molte erano state reimpiegate per altri scopi: alcuni elementi (e.g. i quattro putti) erano esposti in chiesa come ornamenti sugli altari laterali, il baldacchino, invece, essendo uno degli elementi più ingombranti che costituisce la macchina, era posizionato all’interno della cappella del Crocifisso mostrandosi in tutta la sua estraneità. Alcuni corpi illuminanti, porta candele, sono stati nei secoli elettrificati e montati come applique alle pareti della chiesa e della sacrestia maggiore.

La maggior parte dei restanti elementi erano nascosti alla vista, dimenticati e privi di un apparente nesso tra loro. Durante le fasi di censimento e riordino le varie parti di cui la macchina si compone sono state ricongiunte prevalentemente sulla base di indizi tecnici, portando ad un lungo processo di raggruppamento, prima, e di rimontaggio, poi, che ha permesso di riportare all’originaria unità questo straordinario manufatto.

Ricostituito parte del corpus di quest’opera ci si è resi conto che la sua collocazione originale era al centro dell’altare maggiore e che le decorazioni già presenti sulla mensa sacra erano, insieme alla macchina, parte di un unico, grande sistema decorativo.Tutti gli elementi che concorrono a dar forma a questo manufatto hanno necessitato di cure speciali.

Attribuzione

Si tratta di un oggetto unico nel suo genere e, secondo l’illustre parere del Prof. Giuseppe Dardanello la macchina d’altare della chiesa dello Spirito Santo trova fertili riscontri stilistici con l’opera di S. M. Clemente.

La macchina trova stringenti analogie con l’opera di S. M. Clemente (1719-1794) il quale è già presente nella Chiesa dello Spirito Santo con il gruppo scultoreo del Calvario (1761-63). Non si conoscono ad oggi documenti che consentano di fornire informazioni precise di carattere storico-artistico su questo apparato decorativo. Un solo documento è stato rinvenuto durante i lavori di censimento; trattasi della riproduzione di una litografia di G. F. Hummel a stampa della J. Junck di Torino, la quale raffigura l’interno della chiesa dello Spirito Santo in occasione della festa Centenaria di S. Vittorio. La ricorrenza, avvenuta nel 1843, vede la chiesa riccamente addobbata e si può riconoscere chiaramente l’apparato decorativo completo che adornava l’altare maggiore, al centro del quale campeggia proprio la macchina delle Quarantore.

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